Decalogo delle associazioni pozzolesi per l'ambiente e il paesaggio

Decalogo delle associazioni Pozzolesi per l’ambiente e il paesaggio.
Pozzolo, maggio 2014.


In attesa che i cittadini possano leggere con attenzione i programmi che ogni coalizione presenterà per il futuro del Comune, sentiamo l’esigenza, come Associazioni, di richiamare l’attenzione su alcuni aspetti per noi fondamentali per migliorare la qualità della vita e rispondere alle negative conseguenze causate dall’impatto delle azioni umane sull’ecosistema della zona. 
Pozzolo, dal Dopoguerra ad oggi, ha pagato sulla propria pelle un prezzo carissimo a livello ambientale. La cementificazione e la canalizzazione del Mincio, la presenza di numerose cave dismesse e attualmente prive di terreno coltivabile, la realtà industriale dismessa “Co.ma.pre” e, non ultimo, l’impianto di recupero di rifiuti “Biogarda”, sono ferite tuttora aperte per la popolazione.
Affermiamo pertanto la nostra disponibilità costruttiva per tutelare la natura e valorizzare l’ambiente rendendovi consapevoli che le associazioni locali collaboreranno su questi temi. Pertanto, ben consci delle ripartizioni di deleghe tra Enti, chiediamo ai candidati alla carica di Sindaco di Marmirolo di far proprie, se lo riterranno opportuno, le considerazioni espresse dalla comunità pozzolese su ogni punto di questo documento.


      TURISMO DI PROSSIMITA’. Recupero e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturalistico per finalità culturali, anche in grado di contribuire allo sviluppo di un turismo di prossimità. La salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico necessita anche di un’attività di controllo del decoro urbano, troppe volte demandato in toto ai cittadini, senza nessuna supervisione o intervento da parte della Municipalità. Si chiede quindi di prevedere un’azione di monitoraggio e di controllo dei luoghi con il fine ultimo di evitare si manifestino deturpazioni generali del patrimonio edificato e non, attraverso, ad esempio, affissioni in spazi non opportuni o l’ancor peggiore alterazione della composizione architettonico-cromatica storica delle facciate.

      PAESAGGIO. No alla totale vendita dei terreni demaniali tra i due ponti in fregio al Mincio e al canale bianco. Sì alla valorizzazione sull’esempio delle sponde del Lago di Mezzo a Mantova. Considerando il tratto di sponda sinistra bagnato dal Mincio compreso tra il ponte a monte (SP 21) e quello a valle (zona famiglia Meneghetti), è ragionevole una riflessione urbanistica ambientale e magari, utilizzando la modalità del concorso di idee, una proposta progettuale di massima, per un intervento mirato alla riqualificazione paesaggistica e naturale della sponda ripristinando così l’affaccio del borgo urbano sul fiume. La presenza di eventuali aree di sosta pedonali puntuali, un percorso salute, o punti pesca opportunamente posizionati potrebbero senz’altro essere alcuni esempi di come potenziare un “waterfront culturale e del tempo libero” già iniziato in passato con la realizzazione di opere che la comunità di Pozzolo ha accolto: lo spazio dedicato al circolo delle bocce, il campo parrocchiale nei pressi dell’oratorio, i campi di tamburello, tennis e calcio, il collegamento pedonale tra uno degli edifici più importanti a livello territoriale come la Casa di presa della Fossa di Pozzolo (manufatto di architettura industriale e produttiva dell’inizio del XX secolo oggi in disuso), il fiume Mincio e la recentissima area camper. Si tratta di realtà diverse ma che insieme costituiscono il cuore pulsante di una comunità che lotta per riappropriarsi del proprio patrimonio storico, culturale e paesaggistico.

      MINCIO. Salvaguardare le risorse idriche come bene pubblico primario, intese come corsi d’acqua, il Mincio, falda profonda e superficiale, contrastando l’inquinamento di qualsiasi origine: industriale, agricola, urbana. Intensificare la vigilanza sull’utilizzo, la costruzione e la manomissione di pozzi di
approvvigionamento idrico non autorizzati. Salvaguardare inoltre la fauna ittica del fiume Mincio, procedere col contenimento del siluro, provvedere al ripopolamento di altri tipi di pesce in collaborazione con le società di pesca e gli enti preposti. Si chiede inoltre di non avallare progetti che andrebbero ad impattare pesantemente sul corso del fiume, come – si cita l’esempio più recente – l’iter presentato dalla ditta Hpe relativamente ad una centrale idroelettrica in località Mulini.

      CAVE. Ridurre il fronte di escavazione degli inerti attraverso concessioni mirate e imporre il ripristino ad uso agricolo dei terreni contestualmente all’estrazione della ghiaia.

      DATI INQUINAMENTO. Piani di vigilanza e controllo (anche con l’ausilio di telecamere e nasi elettronici mobili noleggiati) delle potenziali fonti d’inquinamento ambientale a maggior impatto sulla salute della popolazione, compresa la comunicazione pubblica dei risultati ottenuti dai piani di monitoraggio.

      PROTOCOLLO TRA ASSOCIAZIONI. Creare sinergia per l’ambiente. Predisporre un protocollo d’intesa con le associazioni locali e gli enti cui compete la difesa e la valorizzazione del patrimonio naturale per coordinare, pianificare, organizzare eventi, interventi e controlli.

      CIRCONVALLAZIONE. Confermare la prevista circonvallazione di Pozzolo. Esclusione di tracciati autostradali che causerebbero ferite non rimarginabili al nostro paesaggio.

      DIFFERENZIATA. Potenziare la raccolta differenziata domestica con il posizionamento di appositi contenitori per la raccolta dell’olio esausto, batterie e cartucce per stampanti.

      MANTO STRADALE. Abbattere l’inquinamento acustico da traffico veicolare attraverso l’applicazione di manti stradali fonoassorbenti e il riposizionamento a livello stradale dei chiusini e delle griglie soprattutto lungo le vie strette.

      ETHERNIT. Eseguire la mappatura dei siti in qualunque luogo e assumere iniziative affinché le amministrazioni competenti e i proprietari privati provvedano alla bonifica delle coperture o dei materiali contenenti amianto. 


Le associazioni del paese.